




......si arrabbia, si arrabbia tanto, mi strattona da un braccio e mi bacia con violenza. Sento il suo gelo penetrante nella bocca mentre la sua lingua cerca la mia. Mi tocca, mi tocca ovunque, impazzito, mi strizza forte i seni, mi stringe al suo petto quasi a soffocarmi mentre infila le dita tra le mie cosce strappandomi i vestiti.
Le infila dentro, a fondo, penetrandomi, mentre io tento di oppormi. Porta le dita al naso, le annusa, l’odore forte del mio sesso si spande impregnando l’aria della stanza. Poi le porta alla bocca e le succhia.
Vedo il suo volto accendersi in un istante e cercare di soddisfare su di me il desiderio che nasce in lui. Si abbassa in fretta i pantaloni e mi spinge a terra. Mi vuole, vuole me, mi ha chiamata, mi ha trovata e ora sa perché mi stava cercando, vuole il mio calore, vuole il suo complemento.
Io sono la sua parte complementare, io sono l’altro lato dello specchio.
Mi solleva un ginocchio afferrandolo stretto e con l’altra mano mi solleva il vestito, scansa lo slip e si abbassa ad osservare il mio sesso. Lo lecca a lingua larga, ruvida, veloce, trattenendomi fortemente per i fianchi, assaporando il mio nettare, goloso, curioso, vorace e insaziabile.
I brividi che mi procura sono forti e intensi, che mi colgono come scariche improvvise lasciandomi a malapena la forza di respirare. E mentre io mi divincolo invano, si avvicina, la sua cappella solletica il mio clitoride, lo passa sopra più volte e poi lo spinge dentro. Lo sento affondare nella mia carne, grosso, venoso, striscia per attrito e le pareti calde ricominciano a vibrare mentre il mio liquido scorre abbondante lungo le cosce. Si spinge fino in fondo e con le mani mi trattiene il viso.
“Guardami” mi dice, “guardami!”.
Apro gli occhi e lo guardo, i suoi occhi nei miei, l’eccitazione profonda dei nostri corpi, io gemo sempre più forte, spalanco la bocca e lo fisso imperterrita. Lui si spinge sempre più violento urlando e gemendo mentre i miei muscoli cedono a lui, si arrendono alla sua possenza, nulla più possono contro di lui. Non si oppongono, non vogliono farlo. Avvicina un orecchio alla mia bocca per sentire il mio respiro affannoso e le poche urla che mi strappa ad ogni fendente.
Ansimo forte mentre mi strizza i seni, li stringe tra le mani, vi si appiglia mentre i suoi movimenti incalzano e il rossore lo coglie in volto e lo trasforma… gli occhi sgranati, la bocca asciutta, i suoi vestiti sporchi quanto i miei… mi fissa e sente… io sono lui, lui è me… capisce… comprende chi sono, cosa sono… sono l’altra metà della sua anima… sono questa e ora lo vede.
“Scendi con me…” gli dico “sprofonda con me… nel mio intimo… nel mio profondo troverai te stesso, ciò che rinneghi, ciò che io sono… l’altro lato della tua anima”.
Prende un respiro profondo, i suoi occhi ora hanno espressione… ho soggiogato la sua anima e il suo cuore… l’ho preso per mano e l’ho condotto dentro di me, verso il fondo… scenderemo insieme, così, per mano.
Il mio percorso sarà il suo.
Mary tua
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