lunedì 17 maggio 2010

Una cosa sola



Ero titubante, e poi non sapevo come si sarebbe comportato a letto, temevo che volesse penetrarmi subito, privandomi così di gran parte del piacere... invece no, dopo avermi sfilato gli slip si chinò tra le mie gambe a baciarmi ed accarezzarmi con la lingua; poi, prendendomi tra le labbra il clitoride cominciò a succhiarlo delicatamente tra le labbra, mentre con la lingua descriveva un movimento rotatorio.

Normalmente non faccio grande clamore quando godo, ma in quella occasione credo di essermi fatta sentire anche troppo... Forse l'eccitazione della circostanza anomala (non mi ero mai concessa ad uno sconosciuto), forse la particolare abilità di quel compagno occasionale, sta il fatto che raggiunsi l'orgasmo in pochi secondi...
Un compagno così abile e dolce meritava che lo contraccambiassi degnamente.

Contro ogni mia consuetudine, mi diressi senza indugi verso il suo membro, dedicandogli un'attenzione analoga a quella che mi aveva appena rivolto lui. Poggiai le mie labbra sul quel glande sconosciuto e comiciai a succhiarlo, mentre la mia lingua lo massaggiava con movimenti rotatori. Lo sentivo inarcare la schiena e contrarre i muscoli dei glutei. Pochi secondi e scivolò via dalla mia bocca per insinuarsi la le gambe e entrare in me, appena in tempo perché sentissi esplodermi dentro il suo orgasmo.
Credo che entrambi avessimo, in quella situazione, superato ogni i record di velocità.

Nel frattempo io ero di nuovo eccitatissima: il solo pensiero di averlo fatto godere così intensamente mi aveva ricaricata all'istante. Lui, benché appena appagato, si buttò di nuovo su di me; mi accarezzava e mi baciava, e lentamente andò a dedicarsi al mio buchetto dietro. Vigorosi colpi di lingua alternati con piccole penetrazioni, sempre con la punta della lingua... mi piaceva moltissimo, ma nello stesso tempo ero di nuovo preoccupata: non volevo essere presa da dietro, l'avevo già fatto in passato, ma in quel momento, in quella circostanza non me la sentivo, era davvero troppo.

Tentai allora un diversivo, una piccola astuzia, vedendo che il suo "affare" cominciava a risvegliarsi, cambiai posizione e mi misi sopra di lui... un sessantanove insomma... Ricominciai a giocare con il suo bel membro, come avevo già fatto prima.

È strano come mi venisse naturale accarezzarlo molto delicatamente con le labbra e con la punta della lingua e, sempre con la lingua dargli lievi succhiotti e veloci colpetti al prepuzio, alternando di tanto in tanto con qualche tenera coccola con il seno... ma ben presto il gioco non mi riuscì più altrettanto bene, persi la concentrazione: lui mi passava la lingua tra il buchetto ed il clitoride, infilandola un po' dappertutto... stavo godendo troppo...

Al solo a ripensarci, ancora adesso sento... i brividi e uno strano calore... Poco dopo mi resi conto che lui era di nuovo lì lì per venire, non mi volevo perdere il piacere di sentirlo ancora dentro di me, quindi mi misi a cavalcioni e lo feci scivolare dentro. Muovevo il bacino, mentre mi accarezzavo da sola il clitoride. Appena sentii il suo respiro che si faceva affannoso e le sue contrazioni, partii per il più bel viaggio che potessi immaginare, e quelle pulsazioni ritmiche che si fondevano con le mie, quel calore intenso e quel lieve e piacevolissimo dolore che sentii nell'istante del massimo piacere, mi fece dimenticare per un attimo tutto il resto della vita. Provai un nuovo devastante orgasmo insieme a lui.

Non mi era capitato spesso di provare due orgasmi consecutivi, tre, considerato quello di poo prima. Dovevano essere quasi le cinque di mattina, ma ormai a chi interessava l’orologio? Continuammo senza sosta nei nostri amplessi per forse due o tre ore. Non ricordo quanti altri orgasmi abbiamo avuto, io sicuramente qualcuno in più di lui.
Tua Mary


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