martedì 18 maggio 2010

L’età per gli amanti.




Io 55enne annoiato da una vita passata a rincorrere ideali, lei 40enne con la voglia di risentire il brivido lungo la schiena mentre qualcuno la bacia appassionatamente. L’incontro dopo una prima telefonata molto “casta” e molto piacevole è stato in un bar. In mezzo alla gente, lei era esattamente come me la aspettavo e come forse.. me la sognavo. Tacco, scarpa vistosa, gonna, camicetta trasparente, una 40enne stupenda e con tutta la consapevolezza di esserlo. Un intimo in vista e un sorriso che ammalia. Due chiacchere al bar e poi subito la voglia di .....“perché non prendiamo una camera e saliamo..” le dico d’un fiato, “ si perché no” dice lei.. Andiamo alla reception, e prendiamo una camera come fosse la cosa più normale da fare, siamo ancora due sconosciuti ma abbiamo tutti e due voglia di un pò di tenerezza e di intimità anche solo per chiacchierare. Apro la porta e lei dietro di me, mi abbraccia mi spinge sul letto e ride.. si sdraia vicino a me e comincia a parlare, di lei, di cosa le piace di cosa vorrebbe... fare. Baciarla, ecco di cosa ho voglia io, mi metto sopra di lei e la bacio, le tolgo il fiato.. le slaccio la camicetta, le bacio un seno, un capezzolo che fuoriesce dal reggiseno. Un bacio sull’ombelico, uno più in basso.. voglio assaggiarla.. la voglio. La guardo, lei si siede sul bordo del letto solleva la gonna, e mi fa guardare.. senza perizoma... lo speravo, mi inginocchio davanti a lei, appoggio le mie mani sulle sue ginocchia e le apro le gambe cominciando a baciarla lentamente, assaggiarla, esplorarla.. lei si lascia cadere sul letto e si gode il momento di passività... Mi alzo, mi slaccio i jeans.. e anche io avevo avuto la stessa idea, non ho i boxer, a lei fa piacere, mi aiuta a spogliarmi e mi guarda, non ha paura di me non ha paura della sua sessualità... mi prende per le mani i fianchi e mi avvicina al suo volto, il mio cazzo spinge contro le sue labbra che si schiudono, che lo lasciano entrare, e che lo avvolgono. Ondeggia la sua testa, ondeggia su di me, la sua lingua.. mi pare che ondeggi la stanza. Ho sempre più voglia di lei, di quel corpo perfetto, di quella voglia che vuole esplodere. La prendo di forza, la giro, voglio vedere il suo culo... il reggicalze, le scarpe col tacco, il suo rossetto sul mio cazzo, il suo profumo.. questa volte sono io a cingerle i fianchi, a tirarla verso di me, entro piano, per paura di farle male... entro. Si gira, mi guarda, mi sorride e dice.. e adesso “chiavami...” Non so quante ore siamo stati in quella camera.. non so quante volte ci siamo tornati.

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